Italians do it better ;)

Eccomi cari, inizio con la mia FF..che non so che fine farà..quando ho quei due minuti liberi scrivo qualcosa..ed è uscito questo
Questo è il prologo se vi piace magari continuo! Fatemi sapere per favore..vorrei dei commenti critici!! Grazie in anticipo!


PROLOGO
Questa è la storia di un ragazzo come tanti che come tanti aveva un sogno. E come ben sappiamo, purtroppo, non tutti riescono a raggiungere il proprio obiettivo.
Però lui, nel suo piccolo, ce l’aveva fatta. Aveva imparato a suonare la chitarra e la batteria, e Dio gli aveva anche donato una splendida voce. Mica niente!
Stefan era stato abituato però a puntare in alto, molto in alto.
E l’aveva promesso a sua madre che ce l’avrebbe fatta, che ce l’avrebbe fatta anche in Italia.
Infatti c’è una cosa che non sapete (o forse si) nelle vene di Stefan scorreva un buon 50% di sangue italiano. E magari in Italia essere italiani non conta molto, ma in terre straniere esserlo vuol dire già tutto. In America, per esempio, essere italiani significa saper costruire. Avete presente il simbolo di Manhattan, la sede del New York Times? Bhe quella cari miei è stato progettato da un architetto italiano! In Francia significa saper cucinare…in Inghilterra siamo considerati come persone calorose allegri e pronti al dialogo…Mentre in Russia..bhe li.. Scaldiamo i cuori di quei poveretti infreddoliti! Insomma italians do it better. Di qualsiasi cosa si tratti noi lo facciamo meglio…e non perché siamo più intelligenti o più capaci. Semplicemente perché noi ci mettiamo il cuore.

che bello *O* non vedo l'ora che continui ù-ù

molto bello il prologo, se continui così verrà fuori un racconto davvero figo ^^

Complimenti...Continua

Grazie a tutte, appena posso continuo!

E' davvero bello!
Complimenti! (:

*________*
Dai dai dai continua che mi piace il prologo!

Sta sera quando torno da tennis vi posto il primo capitolo

CAP 1

Stefan si trovava in vacanza in Italia dai nonni materni, faceva caldo..troppo caldo.
Era un tutt’uno col divano di casa che faceva zapping tra i canali della tv, quando una cosa o per meglio dire una pubblicità lo colpì.
Era lo spot di Amici con la calda voce di Zanforlin che invitava i sognatori a far i provini.
Chiese due o tre o forse molte più informazioni alla cugina sedicenne che sicuramente seguiva i reality, e che soprattutto era italiana. Adesso immaginatevi un bel ventenne scazzato sul divano…fatto? Bene! Adesso immaginate una bella lampadina accesa accanto alla sua testa..magari con qualche effetto sonoro.Fatto? Bene!
Proprio cosi amici,come potete notare, a Stefan era venuta un idea.
La sera stessa a cena comunicò ai parenti le sue intenzioni.Sarebbe andato il giorno seguente ai provini di Amici, che si tenevano a cinecittà.
Fece i bagagli e prese il treno nella notte, arrivò a roma alle prime luci del mattino. La stazione termini era proprio cosi come l’aveva lasciata qualche anno prima..quando la madre lo aveva costretto ad andare al Giubileo. Calda ed accogliente, e un profumo nell aria che segnalava nelle vicinanze un Mac. Prese un cornetto e chiese informazioni alla gente che stazionava il modo più semplice e rapido per arrivare a Cinecittà. Arrivò a destinazione verso le 4 del pomeriggio. Aveva solo due ore di tempo, e poi avrebbero chiuso i cancelli. Non sapeva bene cosa volesse dire, ma Serena, la cugina, non gli aveva raccomandato altro “Ste fai attenzione!!! Entro le 6 oppure devi andare il giorno dopo!!”
Colpo di fortuna, o botta de culo, Stefan era ancora in tempo.
E quando dici che Gesù ti vuole bene, e anche di più. Aspettò ripassando il suo pezzo per circa un oretta quando finalmente lo chiamarono. Era arrivato il suo momento, doveva spaccare.
Lo invitarono al centro di una sala rettangolare e abbastanza grande con una sbarra da danza classica nel lato destro e un asta con il microfono al centro. Di fronte a lui si trovano un certo numero di persone che lo scrutavano, altri notò invece appuntavano qualcosa su un blocco.
-Allora parlaci un po’ di te, da dove vieni come ti chiami l’età e in che categoria ti presenti-
Stefan preso dalla botta non aveva capito un accidenti di tutto ciò che quell essere aveva appena detto, cosi di getto gli chiese di ripetere…Ma era talmente di getto che aveva dimenticato di essere in Italia!

bellissima *w* complimenti, l'ultimo pezzo del prologo è bellissimo, e anche l'ultimo pezzo del primo capitolo, a quanto pare, mi piacciono moltissimo gli ultimi pezzi xD comunque è bellissima continua così ;D

Mi piace davvero molto!!!!
Continua così (:

mi piace molto, non vedo l'ora che continua ;D

immaginato anche troppo bene *.* *.*

Hai notato l'uso alla giovanni mucciaccia? xD
Fatto?Beene!

siii xD fatto? si e anche troppo! beeene! xD

Cap 2

Luca lo guardava con una faccia quantomeno sconvolta.
A Garrison invece gli si illuminarono gli occhi, poco ci mancava e si sarebbe messo a piangere dalla gioia…e tutto questo solo perché aveva un sentito un vero accento americano. Puro.
Stefan notò le facce della commissione e quella del fantomatico uomo, che si rivelò essere Luca Zanforlin, uno dei produttori.
Chiese immediatamente scusa e si presentò, in italiano. Capirono quindi che il ragazzo era era un italoamericano e che veniva da Los Angeles. Si presentava nella categoria cantanti, e portava un suo pezzo.
-Hai portato una base tua quindi?-
-Si, ho il cd..c’è solo una traccia, non vi potete sbagliare.-
-Benissimo..Ma parli molto bene l’italiano comunque!-
-Si a casa con mia madre parlavo esclusivamente italiano…e poi passo l’estate dai miei nonni..e quindi…-
-Bhè fa sempre comodo essere un bilingue. Tornando a noi, partiamo con la base.-
Dopo questo interessamento un po’ ambiguo da parte di Zanfo finalmente partì la musica…
Stefan la sentiva dentro...ogni singola molecola del suo corpo vibrava. La sua mente si annullava. Non esistevano problemi, non esisteva Italia non esisteva America. Non esistava quella commissione pronto a giudicarlo. Non esisteva quella marea di ragazzi che fremevano alla voglia di entrare nella scuola. Non esisteva neanche quel produttore un po’ strano,che indossava il maglioncino a fine giugno. Era solo musica quello che sentiva. C’era solo amore nell’aria.Chiuse gli occhi e non si rese conto che stava cantando, e che stava ballando. Quei passi cosi caldi e lenti, quello stile che ti solletica l’anima. Che provoca.
La musica dolcemente s’abbassava…e Stefan riaprì gli occhi.
Davanti a se la commissione era stupefatta.
Non gli disse nessuno niente. Non è forse vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima? E gli occhi di tutti quei professori brillavano. Era come se avesse stregato tutti con la sua musica, come se tutti fossero sotto l’effetto di un incantesimo. Solo Luca gli fece capire una cosa, quella cosa che gli avrebbe cambiato la vita, forse anche per sempre.
-Stefan,,ci rivediamo sicuramente al prossimo provino.-
Capì in quel momento che lui, Stefan Di Maria Poole, ce l’aveva fatta. Sarebbe entrato ad Amici. Oh e no, non peccava di presunzione.
Lui era semplicemente convinto di entrare, di aver colpito il cuore di ognuno di quei giudici. E non gli importava degli altri ragazzi fuori, non pensava neanche ai prossimi provini. Amava la musica. L’unica donna che non aveva e non avrebbe mai tradito. La sua unica e più grande passione. E quel forte sentimento che provava l’aveva appena trasmesso a tutti in quell’aula.
Passarono le settimane e passarono anche gli altri provini. Nel weekend tornava a casa dai nonni per aggiornare tutti e il lunedì ripartiva per cinecittà. In quell ambiente che man man si dimezzava era riuscito a farsi alcune amicizie più o meno profonde. Aveva conosciuto Giorgia una bella bionda con una voce da paura, e Andrea un ballerino siciliano che con il suo accento aveva catturato la simpatia di tutti.
Provino dopo provino Stefan dava una conferma ai professori di canto. E lui, giorno dopo giorno, era sempre più voglioso ad entrare.